• 5 sorelle
  • 4 pretendenti
  • 1 bicchiere di Chardonnay
  • 1 spruzzata di ironia
  • 1 pizzico d’Inghilterra

Un buon Chardonnay dal profumo intenso e dal colore che ricorda la campagna merita una lettura frizzante, spiritosa e al tempo stesso sottile nella costruzione della trama.

Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen.

Buona lettura e… prosit!

Il romanzo Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen viene pubblicato in forma anonima nel 1813.

La mitica Jane, cui si ispira la schiera delle moderne autrici di chick-lit (dalla Kinsella in giù), tratteggia i componenti di alcune famiglie di un villaggio della campagna inglese.

Sguardo acuto e linguaggio ironico. Attenzione puntata sulla famiglia Bennet:

  • il padre riservato e saggio sempre appartato nel suo rifugio, la biblioteca di casa, che adora le sue figlie, soprattutto Lizzy
  • la madre perennemente preoccupata per la sorte delle cinque figlie
  • Jane, equilibrata, affabile e gentile primogenita
  • Elizabeth, egocentrica e istintiva
  • Mary, la studiosa un poco ottusa
  • Catherine, giovinetta volubile
  • Infine, Lydia, l’imprevedibile piccola di casa

Il romanzo esplora, perciò, le questioni dell’amore, dal matrimonio (vera ossessione della madre delle cinque sorelle Bennet), al patrimonio e allo status sociale, attraverso l’intreccio delle storie dei vari personaggi.

Fin dalle prime pagine spiccano le sorelle Bennet e i loro corteggiatori, tra cui Darcy, il controverso nobiluomo, amico intimo del corteggiatore di Jane, che dimostra sentimenti ambigui per Lizzy.

In un primo momento fra i due c’è una sorta di repulsione: Darcy è di nobili natali con un cospicuo patrimonio, ritenuto da tutti un presuntuoso e arrogante, orgoglioso e altezzoso.

Lizzy ha invece modi istintivi e un poco grezzi, molto distante dai modi delle figure femminili che attorniano Darcy.

L’intreccio è avvincente, la descrizione del quotidiano ha sempre un tono positivo, direi allegro, anche nelle situazioni più difficili e drammatiche.

Il tono lieve di un’intelligenza sicura e piena di sentimento.

La campagna inglese è bellissima, con i suoi mutamenti di clima, le piogge improvvise, il fango e il sole che ritorna a illuminare anche le situazioni più cupe.

Poi le abitazioni di campagna della piccola nobiltà inglese, i soffitti bassi, le travi di legno, le poltrone e i caminetti, i tavoli e i mobili di legno pregiato. Le colazioni, il tè con i biscotti e le torte, i pranzi e le cene in famiglia, le feste nelle varie proprietà terriere.

Nel racconto entra anche Londra con la sua atmosfera dai toni più grigi, il verde dei parchi e dei giardini che ravviva le case di mattoni rossi e i palazzi di
cemento grigio.

I personaggi sono resi interessanti per come interferiscono nella storia, perfino l’ecclesiastico Mr. Collins, che con la sua ottusa modestia, scandalizza Lizzy con la sua richiesta di matrimonio. Questo personaggio non si dà per vinto e, girate le spalle a Lizzy, chiede, allora, la mano di Charlotte, la quale accetta non per amore, ma per… patrimonio.

Lizzy è anche attratta da un ufficiale, Mr Wickham, che la porta a constatare il suo primo grave errore di valutazione dovuto al pregiudizio e all’orgoglio.

Wickham è legato da un’amicizia con Darcy, che muta in seguito in profonda repulsione e odio con Darcy e ne trasmette il proprio punto di vista e le motivazioni a Lizzy che in un primo tempo si sente affascinata e persuasa da lui.

In pratica le coppie che si attraggono devono subire le traversie del tempo e delle persone che si intromettono e modificano il corso degli eventi fino ad allontanarle al punto di non ritorno, un po’ come in Beautiful.

Perciò è un romanzo con tanti colpi di scena. Un racconto che, partito in sordina e nell’anonimato, è considerato tra i più importanti romanzi della letteratura inglese.

di Antonella Albertini, scrittrice